La lucertola |
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Scritto da Cinzia Baldini |
Lunedì 01 Ottobre 2018 02:48 |
LA LUCERTOLA di GIUSEPPE NOVELLINO
“La lucertola” il nuovo libro dell’autore Giuseppe Novellino (Linee Infinite Edizioni) è un romanzo piacevolissimo che può essere gustato “liscio”, ossia letto in un sorso per godere appieno il gusto del thriller, oppure centellinato per assaporarne meglio ogni particolarità descrittiva e le sfaccettature emotive celate nei suoi paragrafi. L’inizio, apparentemente statico, viene apprezzato immergendosi nella lettura. Con il progredire della storia, infatti, ci si rende conto che è una scelta indovinata. Uno stratagemma dell’autore utilizzato per creare, già dalle prime pagine, la giusta e bilanciata aspettativa nel lettore. Un’apparente partenza “tranquilla” con una “marcia ridotta”, un temporeggiare virtuoso, un rimanere sul vago per confondere le acque e depistare chi legge al fine di lasciargli il tempo di domandarsi se “La lucertola” sia una specie di diario personale o magari una serie di racconti di viaggio. Quando si è sul punto di preferire l’una o l’altra possibilità ecco la sorpresa! Non è né l’uno né l’altro, anzi sono entrambe le supposizioni insieme a molto, molto di più. Addentrandosi nelle pagine ci s’identificherà con Alberto, il protagonista, si suderà al calore del sole estivo del meridione e, soprattutto, si rivivranno insieme a lui profumi, sapori e paesaggi di un mondo bucolico e contadino di cui solo pochi eletti possono ancora godere. Sfido il lettore a non provare, com’è accaduto a me, tanta nostalgia per quei modi gentili e garbati di un tempo lontano, di non ritrovarsi in tutte le descrizioni delle vacanze estive del giovane Alberto e di sua sorella, di zia Celeste e dei suoi manicaretti, delle chiacchiere di paese e delle ritrovate amicizie. Chi ha avuto la fortuna di vivere quanto narra il Novellino non può non rimpiangerle e commuoversi al ricordo. Personalmente ho anche "odiato" Alberto perché mi ha messo davanti ad una verità che vuoi per il tran tran quotidiano, vuoi per esorcizzarla ho spesso, volutamente, ignorato: la maledizione del tempo. Esso, padrone delle nostre vite, trascorre inesorabile e mentre noi indugiamo, lui, si porta via persone, ricordi, affetti, gioventù e sogni... Ciliegina sulla torta e che pone “La lucertola” a pieno titolo nella categoria dei thriller, anzi nel genere del giallo italiano perché ambientato nel nostro Paese, nella bellissima e verde Irpinia, è la storia di Rachele che, oltre a movimentare ulteriormente la trama, rende il romanzo intrigante e davvero avvincente. Tutta la vicenda di questa donna è una continua sorpresa che l’autore ha saputo gestire in maniera abile, dosando gli eventi in modo da assicurare il giusto pathos e gli “effetti speciali” per il piacere di chi legge. Indovinati anche gli inserimenti dei colloqui telefonici di Alberto con la moglie che servono a spezzare il ritmo serrato del giallo che si va delineando man mano che il protagonista fa luce sulla triste esistenza di Rachele. Insomma, un volume appetibile e leggibile, ottimo sotto ogni aspetto e altro punto che assegnerei a favore del Novellino va al suo stile semplice e incisivo. E’ un autore che non si perde in chiacchiere inutili, in fronzoli o orpelli letterari che appesantiscono i paragrafi, ma è dotato di una scrittura fluida e meravigliosamente descrittiva. Racconta, insomma, senza dispersione, i fatti, dipingendoli con pochi tratti forti e chiari. Al pari di me, vi chiederete: che ci azzecca il titolo "La lucertola" per un romanzo giallo e che scivola leggero tra passato e presente? Bene, la risposta è: il titolo è indovinatissimo, leggetelo e scoprirete il perché!
Cinzia Baldini
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